Martedì 16 Novembre 2021 S.a.L.E. Docks vi aspetta per un dialogo su violenza, consenso, stupro e autodeterminazione. Con: Valentina Mira - autrice di X, edizioni Fandango Roberta Nicosia - operatrice del Centro Antiviolenza Iside, aderente alla rete nazionale D.i.RE è necessario il green pass per l'accesso all'evento. dalle ore 17.00 - apertura, infopoint, materiali di approfondimento e aperitivo di autofinanziamento ore 18.00 - inizio conversazione 🔥 «Scrivere per salvare il fuoco e non darla vinta ai tanti lupi che ci soffiano sopra» 🔥 X è il racconto della necessità di una resistenza sia individuale sia collettiva. X è l'incognita, il tabù, il rimosso. Valentina Mira nel suo romanzo d'esordio cerca le parole per narrare la banalità dello stupro. In questa ricerca di una nuova narrazione, l'autrice esprime una realtà in cui chi subisce uno stupro non deve incarnare la figura della "vittima perfetta", quella ammissibile nel discorso pubblico, quella che chiede di essere difesa, che denuncia e che rimane nel ruolo senza chiedere rivalsa, senza alzare la voce, senza autodeterminarsi. Mira disegna una realtà in cui lo stupro stesso è mostrato nella sua banalità, lontano dall'immaginario dominante del sangue, dei lividi, della violenza da parte di sconosciuti. È una violenza che avviene tra persone giovani, in un contesto amicale - o di conoscenza - durante una festa. La mancanza della narrazione di questa normalità è ciò che spinge l'autrice a cercare nuove parole per esprimere e elaborare quello che le è accaduto. "Lo stupro rimane un tabù. Come fai a denunciare qualcosa che neanche i libri sullo stupro osano definire? Se non ci sono parole per narrarlo, come lo dici?" Assieme all'autrice e a un'operatrice del centro antiviolenza attivo sul nostro territorio vogliamo creare uno spazio sicuro in cui discutere e confrontarci attorno ai temi della violenza maschile contro le donne, della narrazione mediatica, della vittimizzazione - primaria e secondaria - e della necessità di resistere assieme alla cultura dello stupro, trovando le nostre parole per dirlo.