Ossimori

Luogo dell'evento

Kromya Art Gallery

Via Guglielmo Oberdan, 11, 37121 Verona VR, Italia

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Date e orari evento

Evento concluso

Descrizione evento
Illusione, metamorfosi, trasfigurazione e dissimulazione della realtà sono i temi centrali della collettiva “Ossimori”, in programma dal 26 febbraio nella sede di Kromya Art Gallery. Curata da Matteo Galbiati con opere di Renata e Cristina Cosi, Andrea Facco, Federico Ferrarini e Luca Marignoni, la mostra sarà inaugurata sabato 26 febbraio dalle 16 alle 20. Attraverso la pittura e la scultura, i cinque artisti sanno mettere in discussione la verità di quanto appare con azioni che generano una continua ridefinizione del dato percettivo. Inganno e mimesi, rivelazione e rappresentazione sono i termini con cui ogni loro intervento riconfigura il dato acquisito dallo sguardo. Nella ricerca di Renata (Cesena, 1983) e Cristina (Cesena, 1980) Cosi la ceramica prende la forma di pelli, stoffe, pagine: sono in generali supporti bianchi, vuoti e leggeri incapaci nel tempo di aver trattenuto le memorie e le storie vissute. Sono fossilizzati in una pesante leggerezza che fissa quei cambiamenti che potrebbero avvertire. Interroga, invece, la pittura Andrea Facco (Verona, 1973) che, inseguendo la puntualità dell’iperrealismo, prova, in una sfida semantica, a rappresentare ciò che già è stato rappresentato. La sua realtà allora si allontana da quella iniziale per dedurre l’essenza di qualcosa di diverso in un continuo trasformarsi del visibile. Anche Federico Ferrarini (Verona, 1976), tra pittura e scultura, apre una connessione spazio-temporale con il nostro mondo trasferendo dalla bidimensionalità delle tele, alla tridimensionalità delle installazioni scultoree, una trasfigurante vibrazione che indugia sull’evidenza di energie ataviche e cosmiche, le stesse che regolano l’universo in cui siamo immersi. Infine Luca Marignoni (Cles, 1989), nell’essenzialità elaborata delle sue forme, dibatte sulla dualità degli opposti alterando lo stato fisico del materiale e facendolo vibrare di inconsuete evoluzioni formali; così cerca l’energia vitale che la materia stessa conserva, trattiene e lascia deflagrare restituendola allo sguardo che è capace di intercettarla nelle sue nuove possibilità e verità.
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EVENTO CONCLUSO

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