Descrizione evento
Il recital è pensato per quadri che corrispondono ad altrettanti racconti teatrali, come virtuali aperture di sipario che rivelano un nuovo quadro dedicato al Teatro Goldoni nel tempo. Lo spettatore diviene quindi a poco a poco un viaggiatore tra quadro e quadro, tra sala e sala di un formidabile museo della memoria.
Ogni quadro rappresenta un particolare luogo del Teatro: l’esterno, il un camerino, il foyer, il palcoscenico, la platea, un palchetto e finanche la sala prove, come dipinti o meglio fotografati in un momento topico e per così dire fatidico della loro storia.
Giungendo a ogni nuovo quadro lo spettatore recupera “un suo passato”, una memoria che forse non sapeva più di avere, tracciando a suo modo una linea libera di connessione tra le epoche: l’estraneità di ciò che non sappiamo più o semplicemente ci sembrava di non possedere più ci aspetta al varco di ogni scena per riconnettere come un gioco il filo della memoria.
Per celebrare questo significativo anniversario, non poteva mancare l’omaggio al celebre commediografo da cui il teatro ha preso il nome e alla sua riforma, ma il reading intende essere anche un tributo alla straordinaria realtà artistica di Venezia “sorta dal grembo del mare come Pallade dal cervello di Giove” come ebbe a dire un viaggiatore inglese nell’ottocento, e alla storia del teatro di questa città unica al mondo dove si ritrova una mirabile unità della vita odierna con quella che ci parla dalle vere opere d’arte.
E così lo spettacolo diviene parafrasando Braudel un vero e proprio mondo a metà immaginato a metà sognato che si racchiude ad ogni scena sullo spettatore come per virtù propria, lasciandolo libero di vagare con l’immaginazione e trovarvi ciò che vuole: “un attimo di tregua, un alibi, una stravaganza o il semplice intermezzo di una vita diversa”.
Filo conduttore della narrazione è la musica, interpretata dal vivo al pianoforte dal M° Guaitoli, che partendo da caratteri fortemente allusivi dell’epoco in cui si svolge il racconto si astrae fluidamente dalla rappresentazione scenica divenendo pura improvvisazione.
Attraverso il gioco della memoria il Teatro Goldoni celebra anche gli spettacoli, i registi, i capocomici, le compagnie gli attori e le attrici che lo hanno reso grande, ma lo fa soprattutto guardando all’importante futuro che gli si staglia davanti. Sortilegi o illusioni, giochi o inganni, sogni o specchi, tutto questo ancora oggi offre il Teatro Goldoni e proprio come Venezia non si può che amarlo “attraversando sé stessi”.