Mollified - A porte aperte

Luogo dell'evento

Lorenzo Passi Studio

Sestiere di San Marco, 3853, 30124 Venezia VE, Italia

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Date e orari evento

Evento concluso

Descrizione evento
La mostra Mollified apre ad accesso libero il 25 e il 26 novembre alle 15.30 alle 18.30. Vi aspettiamo per un tour guidato dell'esposizione! Crediamo ancora nei miracoli? Abbiamo paura di morire? Come affrontiamo il fallimento? Ci ricordiamo della nostra fragilità? Nel contesto della Venice Glass Week 2022, gli artisti Cosima Montavoci e Lorenzo Passi propongono uno sguardo ironicamente antropologico sul comportamento umano: per accettare frustrazioni, disagi e paure hanno abbandonato la fede nell’analisi razionale e nel divino aderendo al potere liberatorio di una risata amara. Per accedere alla mostra Mollified sarà necessario addentrarsi tra le nervature centrali del sestiere San Marco, rinunciare a una visione accomodante di Venezia e abbracciare una versione più autentica della città, quella fornita dalla prima serie di opere di Cosima Montavoci. Nella cornice di uno studio più ampio, Trash Project, l’artista ha raccolto dalle strade la spazzatura lasciata dagli abitanti, mettendo in luce la realtà più intima di alcune città come Bologna e Dhaka. Tra le calli di Venezia , cartoncini “gratta e vinci” sono stati raccolti e organizzati all’interno di lastre quadrate di resina epossidica. La scelta del materiale non è casuale: la resina, infatti, estende la funzione conservatrice del vetro anche agli oggetti che non resisterebbero alle elevate temperature di quest’ultimo. In esposizione ci sono le frustrazioni di chi affida la propria vita al caso e abbandona la speranza per strada, strappando con rabbia il cartoncino in cui è racchiusa per evitare che qualcun altro possa accedere a un’eventuale fortuna mancata. “Affidarsi” è proprio dell’essere umano ed equivale a delegare a qualcuno o a qualcos’altro il cambiamento della propria vita, una vita che desideriamo perfetta e prolungata eternamente. Quando questo ideale viene tradito dalla realtà lo invochiamo rivolgendoci verso l’esterno, ad esempio chiedendo a Dio di liberarci dalla sofferenza, rendendo la nostra esistenza più dolce, mollified, appunto. Si instaura così una promessa con Dio: in cambio di una preghiera esaudita, l’uomo offrirà un oggetto rappresentante la grazia ricevuta, un ex-voto. La solennità di questo patto è stata sigillata dalla collaborazione di Montavoci e Passi, che hanno inserito parti di corpo lavorate a lume (vetro sciolto con la fiamma viva) in sezioni di vetro più ampie a loro volta posizionate su supporti di metallo. Gli artisti, di fronte alle tragedie della quotidianità, osservano le dinamiche sociali sottese e ironicamente dissacrano la tradizione secondo cui un “deus ex machina” risolverà ogni disagio corporale. Passi e Montavoci oggettificano le membra, trascurano il trascendente e accettano che, in fondo, siamo quello che siamo: corpo. Materia e progetti: ogni giorno ci affanniamo per difendere l’una o gli altri. La materia, inevitabilmente, si degrada; i progetti, frequentemente, si infrangono. Quando un oggetto è particolarmente importante lo poniamo sotto a una teca, avendo l’illusione di proteggerlo per sempre. Lo stesso vale per un obiettivo: quando raggiungiamo un risultato vorremmo cristallizzare questa particolare condizione. L’ironia di questo inganno è rappresentata dall’opera La conquista dell’inutile di Lorenzo Passi, una bilancia da farmacista recuperata dall’alluvione di Venezia del 2019 e ricoperta da una “pelle” di vetro. Quella che vediamo come un oggetto concluso e attraente è in realtà il frutto di una lunga serie di fallimenti, rappresentati dalle pelli di vetro rovinate o incompiute. Allo stesso tempo, la pelle non ricopre completamente la bilancia, dando modo alla materia di proseguire il proprio deterioramento. Il vetro è dunque ironia. Ciò a cui teniamo di più, come il corpo, la bellezza e la giovinezza, non può essere vissuto a meno di essere inesorabilmente consumato; il vetro, invece, offre l’illusione di poter trattenere e fermare questo deperimento. Evidenziare questo paradosso, senza prendersi troppo sul serio, è il primo passo per accettare la propria finitudine e la propria fragilità. Testo e curatela Elisa Gremmo
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EVENTO CONCLUSO

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